mielenina

Thursday, May 25, 2006

Opera seconda


Questa è la mia seconda opera in una carriera pittorica per ora alquanto limitata.
Per evitare di scervellarmi troppo sul soggetto ho deciso di copiare un quadro piuttosto noto di Modigliani, rielaborandolo alla mia maniera. Siccome devo sopperire alla carenza di tecnica ho pensato di mescolare le tecniche e così mi sono data da fare con colla vinavil per realizzare in rilievo l'intarsio della sedia e incollare un pezzo di tappezzeria scovato in cantina per l'imbottitura. Il risultato è un mishmash di tecniche e colori di cui non credo che Amedeo andrebbe orgoglioso.
A breve vorrei provare con un altra tecnica mista: una specie di puzzle di compensato a comporre una figura di donna (un'idea nata dopo aver visto un quadro a Barcellona). Appena sarà ultimato lo troverete sul blog. Il titolo? Opera terza!

Sagrada Familia - interno giorno

Barcellona


Questa volta niente cartelline dell’ufficio da portarsi dietro. Niente file da salvare sulla chiavetta non si sa mai che salti fuori qualche rogna. Niente traduzioni per i colleghi un po’ in difficoltà con la lingua. Niente orari, impegni, discussioni estenuanti per decidere cosa fare e come farla!
Finalmente si viaggia per puro diletto, svago, curiosità: per FERIE!La meta è una delle città che mi hanno sempre stuzzicato sia per la curiosità verso le opere di Gaudì così fanciullesche, colorate ed originali da sembrare uscite da un libro di favole per bambini sia per l’atmosfera da località di mare (la spiaggia di Barceloneta era affollata di bagnanti, surfisti e venditori di cocco). Una città che stupisce per l’efficienza dei mezzi pubblici, per la pulizia e la presenza di polizia (anche nel quartiere dove abbiamo alloggiato, noto per la presenza delle 2P, prostitute e pusher) e per i palazzi sospesi a metà tra il reale e l’immaginifico. Come la Sagrada Famiglia, un immenso cantiere aperto da più di 100 anni, dove il genio morbido e ispirato alla natura di Gaudì, che ha realizzato la facciata della natività, si salda sul tagliente stile della facciata opposta, quella della passione. E qui si vede anche lo spirito dei barceloneti… 8 € di biglietto per assistere ai “lavori in corso”. Loro sì che sono avanti!

La passione

La natività

Barceloneta

Athina


Su che basi possano affermare che la Grecia ha sorpassato l’Italia in termini di crescita economica non lo so dire. Il mio breve soggiorno nella capitale mi ha dato l’impressione di una città cresciuta senza un vero piano urbanistico, soffocata dal cemento (che si arrampica anche sui monti che la circondano) e dalla spazzatura. Dall’alto del colle che costituisce un osservatorio su una metropoli di 5 milioni di abitanti (da cui è stata scattata questa foto) il grigiore del cemento concede respiro solo quando si incontra con il blu del mare e sembra inghiottire anche la più grande attrattiva turistico-culturale: l’Acropoli. 12 € di biglietto per accedere ad un sentiero pieno di erbacce (mai viste piante di malva e di ortica così grandi e rigogliose), in cui non si incontrano servizi igienici e i pannelli informativi sono rari.
Ma l’insalata greca con pomodori che sanno di sole, un olio d’oliva corposo e la feta squisita oppure il pane aromatizzato alla lavanda… quando si torna?

Paris


Ho potuto visitare Parigi innumerevoli volte grazie al fatto che i miei zii hanno lungamente abitato nella prima periferia (Bobigny). È una città che adoro per la sua aria cosmopolita e raffinata (a parte in certi tratti dell’efficiente metro dove si riconoscono “profumi” più mediterranei ed africani), per le finestrelle alte nei tetti di ardesia, per l’offerta di musei e attrattive.
Mi piace la gente, quel miscuglio di razze, colori e culture che si fonde e ondeggia spinta dal vento che spesso spazza la città.
Ci sono potuta andare anche l’anno scorso, nel gelido e sferzante clima di dicembre e anche pochi giorni fa, ultima tappa di una settimana di lavoro a Bourges (un po’ più caldo ma stesso ventaccio).
Però ora basta! La prossima volta vorrei andarci senza persone che non l’hanno mai visitata… basta Tour Eiffel, Notre Dame e Montmartre! La prossima volta vorrei dedicarmi all’esplorazione degli angoli che ancora mi sono sconosciuti dopo almeno 6 passaggi!!

Gente e viaggi


Ho sempre pensato che i viaggi fossero boccate d’ossigeno per il cervello. Scoperte ed esplorazioni che aprono nuove finestre e prospettive sul mondo. Quest’ultimo mese è stato un continuo e piacevole vagabondare: Grecia, Spagna e Francia le mete di viaggi di piacere e di lavoro.
Pur nella loro diversità questi paesi mi hanno fatto scoprire quanto siamo ormai omologati. Poco importa che in Spagna si cominci a lavorare tardi al mattino e si stia fuori tutta la notte; poco conta la grandeur dei francesi che si esprime nei loro grandi complessi culturali ed artistici e nei potenti servizi sociali; a poco vale l’urbanizzazione caotica di Atene. Siamo tutti inseriti in un sistema che tende ad avvicinarci, a compattarci attorno a elementi culturali e consumistici simili. La prima cosa che si vede percorrendo la strada dall’aeroporto di Atene al centro è un enorme centro Ikea; quando si accende la TV i programmi proposti sono il milionario, i pacchi, la serie americana Lost o Desperate housewives; il mancato acquisto da H&M o Zara di Barcellona può essere rimandato ad un negozio di Bourges o di Parigi.
Meno male che rimangono le persone, con i loro vissuti ed esperienze e le modalità uniche di combinare la propria cultura con quelle che apprendono dagli altri a farci vedere la ricchezza del mondo!